Abbiamo già trattato l’installazione di Google Analytics, gestirne gli Eventi e connetterlo a Google Ads, esploreremo le funzioni di Analytics meno conosciute.
Per comprendere meglio gli argomenti che verranno trattati, può essere utile conoscere le metriche principali da prendere in considerazione:
Metriche di Google Analytics
- Utenti (unici): prende in considerazione gli utenti che visitano almeno una volta il sito web.
- Nuovi utenti: utenti al primo ingresso sul sito.
- Sessioni: prende in considerazione il numero di ingressi fatti da un sito. E’ un numero che può essere pari o superiore al numero di utenti che visitano il sito. Si tratta di una metrica che fa comprendere almeno in parte le abitudini degli utenti del sito (se tornano o meno).
- Durata della sessione: si tratta di una metrica di difficile comprensione in alcuni siti, perché è una media della durata delle visite. Solitamente è consigliabile avere un’idea ben precisa della modalità di conversione del sito prima di giudicarne l’efficacia.
- Frequenza di rimbalzo: si tratta di un parametro i cui estremi, valori troppo bassi o troppo alti indicano un’anomalia. La frequenza di rimbalzo calcola il rapporto tra le sessioni in cui viene visitata una sola pagina e il numero delle sessioni totali. La percentuale di questo parametro di norma è considerata ottimale se scende, ma non troppo. Anche la visita compulsiva di più pagine potrebbe indicare l’inefficacia della prima.
- Pagine / Sessione: il numero di pagine visitate mediamente in una sessione. Indica la navigabilità effettiva del sito.
Funzionalità di Analytics
In questa sezione sono state raccolte metriche che di norma sono meno prese in considerazione durante le analisi.
Tasso di conversione dell’obiettivo
Si tratta di una metrica che risponde alla creazione personalizzata degli obiettivi su Analytics. Oltre a questa metrica esistono anche completamenti obiettivo e valore obiettivo, che completano le informazioni relative alle conversioni personalizzate.
Segmenti di pubblico
Si tratta di una serie di rapporti sui dati demografici e sugli interessi degli utenti, normalmente disattivato a causa delle implicazioni sulla privacy dei dati. A tal proposito si consiglia di non associare i dati ai nomi degli utenti, per mitigare e razionalizzare la funzione delle metriche.
Dashboard personalizzata
Si tratta di una delle opzioni utilissime da utilizzare in combinazione con Google Data Studio. Il più grande vantaggio è naturalmente quello di poter visionare dati differenti senza dover cambiare di pagina.
Quando si decide di creare una board personalizzata, si può scegliere se riempirne una da zero o prendere ad esempio una delle dashboard presenti nativamente su Analytics.
Raggruppamento dei canali personalizzati
Si tratta di un pannello presente all’interno della voce di menu Amministratore che permette di selezionare un canale, una sorgente, un gruppo di annunci di Google Ads o molto altro in modo specifico, per tenere d’occhio proprio quei dati presenti in quei pannelli.
Per molto tempo è stato in beta, adesso è presente con la possibilità di cambiare colore della visualizzazione del pannello, per distinguere i dati personalizzati dagli altri.
API di integrazione
Molti strumenti che si occupano di marketing ormai da anni utilizzano le API di Analytics per paragorare i dati provenienti da fondi differenti.
Un esempio magistrale è quello di Screaming Frog, software che viene utilizzato in campo SEO e che rapporta i dati della scansione con le statistiche delle sessione, il numero di utenti e il bounce rate preso in prestito dagli archivi di Google Analytics.
Importazione dei dati
Una delle funzioni basilari dei software gestionali è la possibilità di esportare e importare dati. Se l’esportazione da parte dei pannelli di Analytics è ben visibile e chiara, non tutti sanno che è possibile importare i dati dalle altre fonti utilizzate per il monitoraggio come può essere il CRM aziendale, è altresì possibile importare.
Per farlo è necessario caricare un file formattato correttamente nel pannello Amministratore > Proprietà > Importazione dati e importare i tipi di dati che si desiderano.
Bloccare l’indirizzo IP aziendale
Questa funzione serve ad non alterare il monitoraggio con grossi flussi di visite provenienti dalle ricerche effettuate dagli stessi dipendenti dell’azienda.
Per risolvere il problema basta impostare un filtro dell’indirizzo IP e continuare indicando tutti gli indirizzi IP degli uffici o delle abitazioni che lavorano in remoto. Questa opzione è molto utile per tutte le aziende che si apprestano ad un massivo utilizzo di soluzioni in smart working.