Molto spesso quando si parla di influencer si usa il termine senza darne un connotato economico / commerciale, come se si trattasse di un fenomeno slegato dall’economia reale.
In realtà un influencer è un professionista in grado di influenzare con i propri post l’opinione dei propri followers. Si parla erroneamente di influencer come di una categoria categoria omogenea, quando invece i servizi offerti differiscono tra loro sia in base al numero di followers sia in base al settore (nicchia) di riferimento.
Qual è la funzione di un’influencer?
Lo scopo dell’influencer è modificare le intenzioni di acquisto del pubblico e dimostrarne l’efficacia alle aziende e ai grandi brand.
Data l’importanza comunicativa di poter accedere ad un gruppo omogeneo di persone accomunate da alcuni bisogni (potremmo infatti parlare di buyer personas), le aziende sono interessate a sfruttare l’impatto mediatico di un post dedicato ad un prodotto o ad un servizio.
Non bisogna confondere il lavoro di influencer con quello di social media marketer; se il primo si occupa di accrescere la visibilità dei propri account, il secondo lavora per aumentare l’efficacia delle pagine di uno o più clienti (propri o dell’azienda in cui lavora).

Quali sono gli strumenti di un influencer?
Maggiore è la possibilità di comunicare con il pubblico maggiore sarà l’interesse dell’influencer per quella piattaforma. I social fanno da padrone tra i luoghi in cui impiantare un mercato comunicativo volto a vendere “post e video” acquistati precedentemente dalle aziende.
Oltre agli usuali strumenti messi a disposizione dai social ci sono dei software privati (e spesso a pagamento) che si occupano di programmare i post per semplificare il processo di caricamento contenuti.
Un esempio valido è Hootsuite, che in genere viene utilizzato dai social media managers ma che per chi utilizza più piattaforme (sopratutto per chi posta molto su LinkedIn) aiuta sicuramente nella gestione. Ma se l’influencer deve ancora studiare la propria nicchia allora un tool come hashtagify, che permette di visualizzare il trend e i numeri di ogni hashtag.
Quanti tipi di influencer ci sono?
Gli influencer si dividono in base al numero di followers con cui comunicano, e vengono chiamati:
- Mega: con più di 1.000.000 di followers;
- Macro: da 500.000 a 1.000.000 di followers;
- Medium: dai 50.000 ai 500.000 followers;
- Micro: dai 10.000 ai 50.000 followers;
- Nano: dai 1.000 ai 10.000 followers.

Quando conviene contattare un influencer?
Quando è possibile calcolare l’engagement dei post e pagarli come se fosse advertising. In poche parole non ha senso considerare un influencer in maniera differente da un’altra forma pubblicitaria. Se è vero che le conversioni di un influencer possono essere superiori alla normale pubblicità, perché si basano sullo stretto rapporto tra il professionista e gli utenti, è anche vero che questo potrà essere verificato solo in un secondo momento.
Consiglio di iniziare con un piccolo accordo per verificare i numeri di ritorno della comunicazione per poi forfettare l’equivalente di un costo per engagement con i post di un certo tipo (es. promozione prodotti).
Perché scegliere un nano influencer?
La moda del 2019 / 2020 è quella di affidarsi a piccoli influencer che abbiano un rapporto più stretto col proprio pubblico, in modo da veicolare meglio l’idea del brand proposto o di influenzare i più scettici a provare quanto commercializzato.
Sebbene non sia una regola scritta, molti grandi comunicatori riescono comunque ad avere un rapporto con i propri followers, i numeri sembrano dare ragione ai gestori di piccole comunità di followers.