Pubblicità display e video per contenuti informativi e non

La rivoluzione nel mondo dei cookie e della privacy sta cambiando drasticamente il mondo delle pubblicità online.

Alcuni formati e alcune strategie sembrano però rispondere meglio ai nuovi bisogni, come nel caso delle pubblicità display e video.

Cos’è la pubblicità display?

Le campagne display di Google Ads permettono di mostrare i propri annunci pubblicitari durante la navigazione degli utenti su Youtube e tutti i video che guadagnano con Google Adsense.

A livello di copertura in termini di visibilità, quasi il 90% del traffico mondiale viene raggiunto dalla rete display.

Inoltre, così come accade per altre forme pubblicitarie, è possibile scegliere dove far comparire i propri annunci.

Sebbene forme più elaborate di pubblicità siano imperanti, esistono dei grandi vantaggi nel considerare le strategie e le opzioni riportate poco sotto.

Campagne Display

Targeting contestuale

Il targeting contestuale riguarda la possibilità di attrarre interessati tramite l’utilizzo di parole chiave presenti o inerenti il contesto mostrato e ricercato.

Se una navigazione risponde ai bisogni di ricerca dell’utente, la scoperta di pubblicità contestuali risolve i problemi di profilazione alla base.

Sicuramente l’utilizzo dei cookie continuerebbe a seguire l’utente in ogni ricerca effettuata permettendo di riproporre le stesse aziende più volte.

Ma la giornata di un utente non è focalizzata su un unico bisogno e inoltre è più importante rendere visibile un annuncio quando l’utente ha quel desiderio o bisogno, piuttosto che sempre.

La strategia si concentra di più quindi sull’esserci quando il cliente esprime un bisogno di ricerca e sulla presentazione ad alto impatto dei formati pubblicitari video.

Fornire istruzioni, contenuti

Il ritorno all’informazione è la risultante del mondo che cambia, stili di vita differenti e una risposta a trasformazioni culturali rapide.

Il problema Covid e tutto ciò che ne è conseguito ha portato gli utenti ad acquistare nuovi prodotti in modi differenti dal solito.

I brand che hanno puntato molto sul come mostrare ai nuovi acquirenti fornendo contenuti dettagliati e veicolandoli tramite le pubblicità hanno ottenuti grandi traguardi.

I brand che puntano sul rinnovamento della figura femminile, sulla rinnovata complessità relativa ai generi e alle nuove problematiche usano la pubblicità in un’ottica che raggiunge le curiosità e le domande di tutti coloro che non sono in prima linea in quei campi e li rende partecipi.

Collaborazione tra canali pubblicitari e non

Pensare ad una strategia di marketing scollegata da SEO, email e altro è praticamente impossibile. Se prima era credibile pensare di avviare la visibilità di un sito unicamente con il SEO adesso è chiaro che bisogna corroborare la crescita di una piattaforma con i segnali portati dalla pubblicità.

La possibilità di connetere le strategie esposte nei punti precedenti con il SEO e l’email marketing aumenta la probabilità di riuscita grazie ad un ampio utilizzo della targetizzazione contestuale.

Targeting basato sui dati utenti

Iniziare una campagna utilizzando i cookie è molto semplice, ma spesso la creazione di account in grandi piattaforme o in servizi molto specifici ci lascia una serie di informazioni utili per generare una campagna basata su un targeting individuato tramite questi mezzi.

Targeting sequenziale

Il targeting sequenziale è una tecnica di marketing che utilizza una serie di annunci concatenati tra loro e con un forte impatto visivo, capace di raccontare una storia e convertire l’utente grazie ad una rinnovata attenzione.

Utilizzando una strategia di targeting che individua i bisogni dell’utente, è facile rendere visibili prodotti e servizi che di fatto “compaiono” nella vita di quella persona, semplicemente perché la narrazione offerta dal marchio è stata capace di raggiungerla.

Esempio di strategia con pubblicità video e display

Un esempio di come utilizzare quanto descritto potrebbe essere compreso in una strategia in tre fasi:

  • Fase 1: la creazione di un annuncio generico che introduce l’utente al marchio o al prodotto/servizio. In alcuni casi introduciamo il prodotto tramite una pubblicità informativa riguardante un problema.
  • Fase 2: creazione di annunci che informano sui prodotti o servizi e presentano un vantaggio o una risposta in linea con un problema o con una situazione presente nella quotidianità di quella stagione o più in generale di quel mondo merceologico.
  • Fase 3: annuncio con una ben diretta call to action, uno sconto, l’utilizzo di un “pain” (un bisogno o una mancanza, letteralmente la percezione di “dolore” di un utente che si rende conto di una sua mancanza o di un suo desiderio nascosto)